domenica 6 dicembre 2009

Taormina, la terrazza della nobiltà.


 Teatro Greco


Taormina si trova presso la costa ionica della Sicilia, quasi a metà strada tra Messina e Catania, da cui dista circa 50 km. L’agglomerato sorge su un terrazzo roccioso presso il quale si eleva il colle sulla cui sommità è costruito l’Antico Teatro.
Grazie alla mitezza e alla salubrità del clima, alle bellezze dell’ambiente e alla ricchezza del patrimonio artistico e culturale, Taormina è stata meta di viaggi fin dalla metà del Settecento. Negli anni precedenti lo scoppio del primo conflitto mondiale numerosissimi stranieri, soprattutto tedeschi e inglesi, vi acquistarono immobili e costruirono ville, e la città era frequentata da ospiti quali Guglielmo II, Edoardo VII, i re del Siam e del Tonchino, i Rotschild, i Morgan, i Krupp, ecc.
Nel periodo tra le due guerre, e soprattutto nel secondo dopoguerra, anche per effetto delle numerose manifestazioni culturali e del turismo di massa, la struttura ricettiva si è ampliata in modo considerevole.

Abitato da popolazioni sicule già intorno alla fine del sec. V a.C., il territorio di Taormina passò ai greci a partire dal 358 a.C., quando vi si stanziarono gli esuli della vicina Nasso, guidati da Andromaco, padre dello storico Timeo. Tauroménion (nome greco della città) rimase per molti anni legata alla greca Siracusa. Dopo l’indipendenza di Siracusa con la seconda guerra punica (211 a.C.) Taormina divenne progressivamente colonia romana. In seguito alla caduta dell’impero romano fu per qualche tempo capitale della Sicilia bizantina, poi venne distrutta nel 902 dagli arabi e ricostruita ancora degli arabi. Nel 1079 fu occupata da Ruggero d’Altavilla, si schierò con gli aragonesi durante la guerra dei Vespri (1282) e fu occupata dai francesi nel 1674. Nel 1848 fu una delle città più attive nell’insurrezione antiborbonica. Subì gravi danni nell’estate 1943 durante lo sbarco alleato in Sicilia.

Naumachia

Dell’epoca ellenistico-romana permangono resti di templi, di un serapeo (l’attuale San Pancrazio), di un acquedotto romano e della cosiddetta Naumachia, che risale al periodo imperiale: si tratta di un monumentale prospetto in mattoni di un terrazzamento del colle, dietro il quale è posta una cisterna. Il teatro ellenistico, quasi interamente ricostruito nel sec. II d.C., destinato in seguito a spettacoli di gladiatori, è orientato verso il mare e stabilisce un singolare e prestigioso rapporto con il paesaggio.

Porta dell'Orologio

Il borgo medievale
è caratterizzato da un fitto da un fitto intreccio di viuzze che si articolano da Porta Sant’Antonio a quella dell’Orologio. Durante il medioevo furono costruiti: il duomo, le mura, il castello sul monte Tauro che domina la città.
Tra la fine del sec. XIV e la metà del XV sorsero numerosi edifici con caratteristiche gotiche (finestre bifore e merlature) ed elementi catalani (portali ad arco ribassato, modanature orizzontali sulle facciate, scale esterne di accesso al piano nobile del cortile). Essi presentano spesso paramenti murari a intarsio di pomice e lava con effetti policromi che rientrano nella tradizione arabo-normanna e chiaromontana. Si tratta di dimora feudali, come il palazzo di Santo Stefano, a torre quadrata con tre sale sovrapposte, e il Palazzo della Badia Vecchia, che segue uno schema simile, proprio della dimora fortificata. Da ricordare anche i Palazzi Ciampoli (1412) e Corvaia, quest’ultimo ricostruito all’inizio del sec. XV conglobando una torre araba e un corpo trecentesco. Del Cinquecento sono Casa Floresta, ex Chiesa di Santa Maria del Piliere, e la Chiesa di San Domenico con campanile del sec. XVVIII e chiostro del XVI.



Palazzo della Badia Vecchia

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...