lunedì 29 giugno 2009

ISOLE EOLIE: STROMBOLI

Stromboli è l'isola più settentrionale tra le Isole Eolie: il suo territorio è di circa 13 km² e vi abitano circa 450 abitanti.
L’isola di Stromboli è dominata dall’imponente mole del vulcano. Nella terrazza craterica sono visibili bocche eruttive che spesso espellono brandelli di lava. Questa attività è moderata e perciò non pericolosa per gli abitanti dell’isola dal momento che l'effusione di magma fluisce lungo il pendio della Sciara del Fuoco. Nel 2002 vi è stata una grossa eruzione il cui materiale lavico ha fatto cadere in mare alcune rocce che formavano la parete di Sciara del Fuoco: la caduta di questo massi ha provocato un'onda anomala che ha investito alcune delle Isole Lipari.
Le coste dell'isola di Stromboli sono molto ripide e dirupate e vi sono pochissime spiagge. I centri abitati sono Ginostra e Stromboli e gli abitanti vivono soprattutto di pesca, viticoltura, raccolta di capperi e soprattutto di turismo.

Cenni storici di Stromboli

Il nome dell'isola di Stromboli deriva dal termine Strongyle che significa "tondo, rotondo": era nota fin dall'antichità l'attività del vulcano presente sull'isola e secondo la leggenda, qui vi era la reggia del dio Eolo ("la bronzea su alte colonne") ed il colore di alcuni punti dell'isola fanno venire in mente le immagini descritte dal poeta Omero.
Stromboli anticamente era una colonia dell'isola Lipari i cui abitanti vi andavano solo per il periodo della semina e della raccolta. Intorno al XVI secolo a.C. sull'isola vi fu il primo centro abitato molto vicino alla sede attuale della Chiesa di San Vincenzo. Stromboli poi fu successivamente molto importante come scalo per le imbarcazioni che attraversavano il Mar Tirreno fino all'avvento delle navi a vapore: da questo periodo in poi, l'isola cominciò ad essere sempre meno frequentata.
Agli inizi del XX secolo gli abitanti di Stromboli ammontavano a circa 5000, oggi, a causa del fenomeno dell'immigrazione, sono arrivati a circa 500.
L'isola di Stromboli è tornata dopo molto tempo sotto i riflettori nel 1949 quando Roberto Rossellini vi girò il suo film "Stromboli" tra i cui attori vi era Ingrid Bergmann che ebbe con lui un'intensa storia d'amore.
Nella loro casa situata in via Vittorio Emanuele, vi è una targa che testimonia la loro intensa unione.
Cucina Tipica di Stromboli
La cucina tipica di Stromboli è basata sull'utilizzo di ingredienti semplici, genuini e soprattutto locali. Quasi tutti i piatti infatti prevedono l'uso di acciughe, capperi, olive ed erbe aromatiche. Tra i piatti tipici troviamo gli spaghetti alla strombolana a base di olive, capperi, acciughe e tantissimo peperoncino; spaghetti al fuoco a base di melanzane, capperi, cipolla, pomodoro, sedano ed olive; polpettine in brodo di pesce realizzate con spatole, salpe, sauri ed ope, pomodoro, finocchietto selvatico e formaggio caciocavallo; le polpettine vengono poi fatte cuocere nel brodo di pesce.

6 commenti:

  1. Sicuramente una vacanza particolare...vado matta per i capperi, li metto sempre sulla pizza.

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  2. Ho appena terminato di pranzare, ma leggendo qual'è la cucina tipica di Stromboli, ho già fame!
    Isole fantastiche con mari incontaminati...sicuramente da visitare!
    Cinzia

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  3. Luca, grazie del bel commento lasciato da me.

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  4. Tutte queste bellezze ci dimostrano l'immensa grandezza del Creatore!!!
    Grazie Luca,
    Un caro saluto

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  5. ISOLE EOLIE: tre euro e zero sicurezza a Vulcano!

    Amo la montagna. Tuttavia, almeno una volta all’anno, devo fare i conti con moglie e figli, i quali giustamente reclamano la vacanza al mare. Ciò naturalmente non mi dispiace, vuoi perché amo trascorrere il mio tempo libero con la famiglia, vuoi perché comunque anche il mare rappresenta un momento di svago e di contatto con la natura. Ovviamente, se possibile, cerco di evitare quelle località e quelle soluzioni per cui vacanza al mare è sinonimo di casa, spiaggia e asciugamano! Tanto per capirsi, ore ed ore spalmati come lucertole su un asciugamano ad arrostirsi sotto il sole …no, no, non fa per me… preferisco luoghi in cui oltre l’elemento acqua c’è la possibilità di fare qualche escursione e comunque di essere attivi, vivere e conoscere i luoghi del posto. Quest’anno, dopo varie opzioni, la scelta è caduta sulle isole Eolie (Vulcano, Stromboli, Salina, Lipari, Panarea, Alicudi e Filicudi), tutte quante di origine vulcanica, divenute grazie all’Unesco patrimonio dell’umanità. Ciò che più di ogni altra cosa mi ha spinto a scegliere questa località è stata, oltre la bellezza del mare, la presenza dei vulcani. Il mare come ho detto è spettacolare, i colori sono bellissimi, la natura strepitosa, ma ancora oggi mi chiedo perché ho dovuto pagare quei ‘3 euro di ticket’ a persona (siamo in quattro, totale 12euro) per scalare Vulcano! Vada per Stromboli, qui l’accesso è consentito solo a gruppi ben attrezzati, equipaggiati con apposito ‘kit’ e con ‘guida’ al seguito, ma per Vulcano quei tre euro a cosa sono serviti? A nulla! All'equivalente di 'zero'! Una 'tassa-capestro', il 'dazio' di un pedaggio naturale per ricevere in cambio zero servizi, zero assistenza, zero sicurezza, zero manutenzione del territorio, zero indicazioni, insomma 'zero assoluto' in tutto e per tutto! Tanti ‘zero’ che, però, si trasformano in soldoni facili-facili e senza fatica - quella è tutta a 'spese' di chi compie la scalata - nelle tasche di assessori e consiglieri comunali. Evviva il federalismo demaniale! Adesso mi aspetto analogo ticket pure per… Terminillo!

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  6. ISOLE EOLIE: tre euro e zero sicurezza a Vulcano!

    Amo la montagna. Tuttavia, almeno una volta all’anno, devo fare i conti con moglie e figli, i quali giustamente reclamano la vacanza al mare. Ciò naturalmente non mi dispiace, vuoi perché amo trascorrere il mio tempo libero con la famiglia, vuoi perché comunque anche il mare rappresenta un momento di svago e di contatto con la natura. Ovviamente, se possibile, cerco di evitare quelle località e quelle soluzioni per cui vacanza al mare è sinonimo di casa, spiaggia e asciugamano! Tanto per capirsi, ore ed ore spalmati come lucertole su un asciugamano ad arrostirsi sotto il sole …no, no, non fa per me… preferisco luoghi in cui oltre l’elemento acqua c’è la possibilità di fare qualche escursione e comunque di essere attivi, vivere e conoscere i luoghi del posto. Quest’anno, dopo varie opzioni, la scelta è caduta sulle isole Eolie (Vulcano, Stromboli, Salina, Lipari, Panarea, Alicudi e Filicudi), tutte quante di origine vulcanica, divenute grazie all’Unesco patrimonio dell’umanità. Ciò che più di ogni altra cosa mi ha spinto a scegliere questa località è stata, oltre la bellezza del mare, la presenza dei vulcani. Il mare come ho detto è spettacolare, i colori sono bellissimi, la natura strepitosa, ma ancora oggi mi chiedo perché ho dovuto pagare quei ‘3 euro di ticket’ a persona (siamo in quattro, totale 12euro) per scalare Vulcano! Vada per Stromboli, qui l’accesso è consentito solo a gruppi ben attrezzati, equipaggiati con apposito ‘kit’ e con ‘guida’ al seguito, ma per Vulcano quei tre euro a cosa sono serviti? A nulla! All'equivalente di 'zero'! Una 'tassa-capestro', il 'dazio' di un pedaggio naturale per ricevere in cambio zero servizi, zero assistenza, zero sicurezza, zero manutenzione del territorio, zero indicazioni, insomma 'zero assoluto' in tutto e per tutto! Tanti ‘zero’ che, però, si trasformano in soldoni facili-facili e senza fatica - quella è tutta a 'spese' di chi compie la scalata - nelle tasche di assessori e consiglieri comunali. Evviva il federalismo demaniale! Adesso mi aspetto analogo ticket pure per… Terminillo!

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