giovedì 27 maggio 2010

Alicudi, misteriosa e lontana

 Gli antichi la chiamavano Ericusa, ricca di erica, è l’isola all’estremo ovest dell’arcipelago eoliano.
Dominata dal vulcano spento Filo dell’Arpa, si estende per circa 5 km² con un’altitudine di 675 m. slm. Le coste sono ripide e scoscese e si protendono verso il mare con piccole spiaggette di sassi.
Dista dalle coste siciliane circa 53 miglia, ospita appena 100 abitanti distribuiti in 5 piccole frazioni: Alicudi porto, contrada Tonna, San Bartolo con la chiesa dedicata al patrono delle Eolie, contrada Pianicello abitata da una popolazione di madrelingua tedesca originaria della Svizzera, contrada Sgurbio composta da sole 5 case, ognuna delle quali ha il nome di uno dei 5 sensi.

Non esistono strade asfaltate, se non una striscia di cemento di poche centinaia di metri che collega il porto all’eliporto utilizzato per le emergenze. Non vi sono veicoli, ci si arrampica per le ripide mulattiere a piedi o a dorso di muli. Ma lo spettacolo offerto dalla natura compensa ogni sforzo: mare cristallino, ulivi, agavi, fichi d’india, rose, buganvillee, capperi in fiore e, naturalmente, eriche profumatissime. Nella zona più alta il paesaggio cambia e si trovano felci, castagni e tigli.
L’isola è molto amata anche dal pittore Marco Tagliaro che dal 2000 ha scelto di immergersi nel silenzio e nella natura di Alicudi per realizzare una grande opera.

1 commento:

  1. Ciao GianLuca, grazie di esserti iscritto nel mio blog.
    Qui da te è bellissimo, foto e paesaggi da sogno, da paradiso in terra. Complimenti per la tua iniziativa.
    Ciao.

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