lunedì 24 maggio 2010

Filicudi, incanto selvaggio

Anticamente nota come Phoenicusa, cioè ricca di felci, l’isola di Filicudi è una delle più selvagge e incontaminate dell’arcipelago eoliano. Conta meno di 200 abitanti, che nella stagione estiva raggiungono al massimo i 3000, su un’estensione di 9,7 km². E’ dominata dal monte Fossa Felci, un vecchio vulcano ormai spento. In realtà di vulcani spenti sull’isola ce ne sono altri sette, ma inattivi da millenni e ormai corrosi. Gli abitanti dell’isola sono distribuiti nei centri di Filicudi Porto, Valdichiesa, Pecorini, Pecorini a mare, Canale e Rocca di Ciavoli collegati tra loro dall'unica strada asfaltata e da una fitta trama di mulattiere.

La luce elettrica è arrivata a Filicudi solo nel 1986, fino ad allora l’isola e i suoi abitanti non hanno vissuto il progresso tecnologico che avanzava a poche ore di navigazione di distanza. Ma l’avvento di televisioni, pompe elettriche ed elettrodomestici ha velocemente cambiato la quotidianità degli isolani e ha fatto scoprire loro la vocazione turistica della loro terra.

Il fascino selvaggio di Filicudi ha conquistato anche lo scultore svizzero Jacques Basler che, oltre a trascorrervi lunghi periodi dell’anno, organizza nell’isola una Biennale d'arte.
Interessanti e suggestivi sono anche i resti del villaggio neolitico sul promontorio di Capo Graziano, che testimoniano una fiorente industria di lavorazione dell’ossidiana.
Filicudi è in parte parco regionale ed è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

2 commenti:

  1. Ciao Gianluca, bellissima isola! Perchè nei tuoi post non dai anche qualche consiglio sulla ricettività e su come raggiungere questi luoghi incantevoli?
    Buona vita

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