lunedì 12 ottobre 2009

Linosa - spiagge di fuoco


Il fascino di quest'isola sta tutto nelle distanze che la separano dal resto del mondo: Linosa (AG) dista 161 km dalla Sicilia, 114 da Pantelleria, 120 da Malta, qualcosa in meno dall'Africa, e 42 da Lampedusa, con la quale, insieme allo scoglio di Lampione, forma il minuscolo arcipelago delle Pelagie (in greco "le isole che stanno in alto mare"). Questo, se da una parte ha comportato un certo isolamento sociale, dall'altra ha fatto si che venisse preservato l'equilibrio di una natura aspra, selvaggia e praticamente incontaminata, generosa di scorci paesaggistici di incomparabile bellezza e suggestione.
Tutto questo si traduce in mare pulito e possibilità di vivere una vacanza lontani dalla pazza folla, senza obblighi mondani e in assoluto relax. La prima cosa che colpisce arrivando a Linosa è il forte contrasto cromatico tra il nero lavico, essendo di origine vulcanica, e il colore acceso e allegro delle case. Usanza, questa, che a sentire i vecchi dell'isola risale ai Borboni, a quando cioè Ferdinando II nel 1845 ordinò la colonizzazione dell'isola. Gli abitanti, dapprima un centinaio, costruirono le loro case in modo semplice, ma vollero dare un tocco di fantasia e leggerezza per contrastare la cupezza del nero.
L'isola è un piccolo quadrilatero (poco più grande di 5 chilometri quadrati), punta emergente di un edificio vulcanico che parte dal fondo di un mare stupendo e pescosissimo, di un blu compatto, che si scatena contro calette e pareti rocciose raggiungibili solo in barca. La spiagge accessibili da terra sono poche, su quella della Pozzolana (vicino al centro abitato di Linosa), dominata da una parete rocciosa magnificamente lavorata dal vento e dalle onde. Qui, come a Lampedusa, ogni anno a Giugno le tartarughe Caretta caretta vengono a depositare le uova. Evento, questo, che ogni anno richiama alle Pelagie decine e decine di ambientalisti provenienti da tutto il mondo, tanto da far rientrare il minuscolo arcipelago tra le mete più frequentate da parte di quanti sono impegnati attivamente nella difesa della natura. A Linosa, a questo proposito, è sorto anche un centro, l'Hydrosphera, dove vengono portati e ricoverati, se necessario, gli esemplari rimasti imprigionati nelle reti dei pescatori. Qui opera un'èquipe di specialisti, aiutati dai volontari che ogni estate allestiscono un campo di lavoro. Sulla spiaggia nera di Gaia Pozzolana la tartaruga Caretta caretta depone le uova.
Gli animali che popolano l'isola sono tanti, come le lucertole di Malta e le berte, uccelli dal verso simile a un pianto. Ritornando alle spiagge, da non perdere è quella alle Piscine, piccoli specchi d'acqua imprigionati nelle rocce laviche. Così come altrettando indimenticabile è bagnarsi alla baia del Conte, sotto il faro: altro che Caraibi...! E, se è vero che Linosa è il paradiso dei subacquei, è anche vero che neanche gli escursionisti la disdegnano. Quindi prima di immergersi e lasciarsi catturare dalla bellezza e dalla ricchezza dei fondali, vale la pena inerpicarsi lungo i sentieri e raggiungere i tre rilievi, tutti vulcani spenti, che disegnarono l'isola così com'è: Monte Rosso, Monte Nero e Monte Vulcano, il più alto dei tre, con i suoi 195 metri, da dove, nei giorni di Libeccio, è possibile distinguere le auto in movimento a Lampedusa. Da quassù, poi, l'occhio spazia tutt'attorno permettendo non solo di ammirare il mare, ma anche la ricca vegetazione mediterranea, le splendite fioriture dei gigli di mare, i filari di fichi d'india, le vaporose cascate di capperi e le caratteristiche palme nane, che contribuiscono, con l'allegro colore delle case, ad addolcire un paesaggio altrimenti lunare.
Dicevamo dei fondali. Da favola, provare per credere. Secche e anfratti sono il regno di pesci coloratissimi e strani. Alla Secchitella, il top per quanto riguarda le immersioni, è possibile ammirare, man mano che si scende, frotte di donzelle, pesci pappagallo, cernie di taglia sempre più grossa a seconda delle profondità, grotticelle con parapandali e musdee bianche. Non è difficile, poi, attorno a 25 metri scorgere tra la sabbia nera la fiancata di una nave, dalla quale spuntano i cocci d'anfora e altri reperti archeologici.

5 commenti:

  1. bellissimo post!
    buon inizio settimana

    ^___________^

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  2. Grazie Pupottina, buon inizio anche a te. Che bello farvi visitate la Sicilia insieme a me :)

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  3. Che bella Linosa! Un paradiso per i biologi! Allora il prossimo anno andiamo ad osservare le caretta caretta.
    Ciao. :)

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  4. Wow! That's really an astonishing place to be! So beautiful! Hey, thanks for visiting my blog Gianluca ;) Nice to meet you.

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  5. Bellisssima Linosa :) anche la tartaruga Caretta che in effetti a Lampedusa ne è pieno :)

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