Bellezza, armonia, ebbrezza, gioia di vivere, leggerezza. Il Satiro danzante esprime tutto ciò, ma anche molto di più per quanti hanno avuto la possibilità di ammirarlo da vicino. Una forza espressiva e magnetica resta intatta nel tempo. La statua di bronzo venne ripescata a 500 metri di profondità nella primavera del 1998 da un peschereccio mazarese. Dopo un lungo e accurato intervento di restauro, il Saturo trovò ospitalità nella cinquecentesca chiesa di Sant'Egidio a Mazara del Vallo.
Al momento del recupero si parlò di una rappresentazione di Eolo, per via della dinamicità e delle orecchie aguzze attribbuite alla personificazione dei Venti. La qualifica di "Satiro in estasi" nacque a seguito del confronto con innumerevoli riproduzioni antiche su gemme e crateri di epoca classica. Eseguito probabilmente nel IV secolo a.C. è attribuito da alcuni esperti alla cerchia del grande Lisippo; secondo altri sarebbe opera di Prassitele.
T'Addivittisti a mamma?
RispondiEliminaA posto!
muahuahauahau
Un abbraccio siculo!
Si ki Mi divitti :)
RispondiEliminatroppu bellu san vitu lo capo...mi scialai.
Sei grande :)
Bellissimo, è un'opera magnifica, che emozione sapere che nei nostri mari ci sono ancora reperti di tale bellezza. Questo ha una musica dentro,un ritmo che si è impresso nella materia.
RispondiEliminaBuona domenica Morty, miao
(^____^)
RispondiEliminaA posto, sugnu cuntenta, accussì! a facci d'inviriusi!
muahauahauaahau