martedì 27 aprile 2010

Un salto a Butera, tra castelli e incredibili panorami.

Butera (Caltanissetta) sorge su una crespa rocciosa dalla quale si domina la pianura fino al mare africano di Gela.
Il nome si pensa derivi dall'arabo butirah, che in italiano significa pastore, così come altre fonti lo fanno provenire dal nome Bute, primo Re dei Siculi, probabile fondatore della città.
Il nostro itinerario prende le mosse dalla necropoli a strati sovrapposti che si trova appena fuori il paese, Piano della Fiera, risalente all'età preistorica, al secolo VII-VI a.C. e al periodo ellenistico.
In piazza Duomo si trova la settecentesca Chiesa Madre, dedicata a San Tommaso, che all'interno, presso l'altare maggiore, custodisce una preziosa tela di Filippo Paladino, la "Madonna degli Angeli". Da qui raggiungiamo piazza Dante, un belvedere dal quale è possibile spingere lo sguardo fino all'Etna e alle Madonne.
Castello di Butera
Ma l'elemento forte di Butera è indubbiamente, il castello di origine normanna. Notevole è il torrione rettangolare ornato da finestre bifore.
Della fortificazione la cinta muraria meridoniale, a strapiombo sulla vallata. Adiacente al castello è l'ex complesso dei Frati Minori Francescani, nella cui chiesa si trova un'altro dipinto di Filippo Paladini, San Francesco.
Secondo la leggenda il Castello di Butera era collegato al Castello di Falconara attraverso un lunghissimo percorso sotterraneo fatto scavare da Ugone Santapau al quale re Martino aveva concesso la proprietà dei due castelli, segno di riconoscenza per i favori ricevuti.
Bellissima spiaggia di Butera

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