Risolta più bella e sfarzosa dal terremoto che colpì la città nel 1693, da allora la parte più bassa e antica di Ragusa resiste intatta, " imbalsamata fra le bende del suo passato", per citare lo scrittore siciliano gesualdo Bufalino. Di più: Ragusa Ibla è uno dei capolavori di quel grande movimento di idee e misteri che è il Barocco siciliano. Simbolo della sua identità è San Giorgio, di cui ogni anno, a maggio, si ricorda la battaglia contro il drago; durante la festa il fercolo del santo viene portato in giro, ballando, per le vie. Durante il resto dell'anno la statua è conservata all'interno del Duomo di San Giorgio. A progettarlo, nel 1738, fu Rosario Gagliardi, che suddivise la facciata in tre ordin: la parte centrale, leggermente convessa, è sempre separata da quelle laterali con due gruppi di tre colonne ciascuno. La cupola neoclassica, alta 43 metri e con un giro di colonne nel tamburo, fu compiuta da Carmelo Cutrano nel 1820. La cancellata in ferro battuto, opera di Angelo Paradiso, è del 1880.
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