Nei 200 anni successivi alla sua fondazione la città raggiunse i 25.000 abitanti. La tradizionale rivalità con Segesta per motivi di confine la portò, dopo una serie di guerre, ad essere oggetto di saccheggio e a divenire tributaria cartaginese, fino alla sua definitiva distruzione nel 250 a.C.
I resti di Selinunte oggi si trovano nel comune di Castelvetrano, in provincia di Trapani, e formano un parco archeologico di circa 40 ettari, considerato il più grande d’Europa.
I resti sono divisi in tre aree principali: l'Acropoli, la collina orientale, e il santuario della Malophoros.
L’Acropoli comprendeva un’area sacra, in cima alla collina, con 5 templi e una zona adibita ad abitazioni civili disposte a reticolo lungo due arterie principali. Il perimetro dell’Acropoli è cinto da mura di fortificazione più volte restaurati nel corso dei secoli.
Sulla collina orientale si trovano i resti dei templi chiamati F, E, G, tutti di ordine dorico e con orientamento est-ovest, come quelli dell'Acropoli.
Il tempio di Demetra Malophoros si trova a ovest dell’Acropoli, costruito ed ampliato a più riprese, in esso si fondono elementi dorici, ionici e punici. Al suo interno sono state ritrovate circa 12.000 figurine votive in terracotta di varie epoche e tutte raffiguranti una divinità femminile. Inoltre sono state rinvenute numerose altre testimonianze di insediamenti cristiani sulle rovine del tempio.
Fuori dalla città si trovano le necropoli, solo in parte esplorate, da cui si è potuto constatare che veniva praticata sia l’inumazione che la cremazione. Le tombe risalgono al VII-VI sec. a.C., costruite in tufo o in terra ricoperta da lastre di tufo, e al loro interno sono stati ritrovati anche resti di animali, probabilmente offerte votive ai defunti.
Nella necropoli Galera Bagliazzo venne casualmente scoperta nel 1882 la statua bronzea nota come
"Efebo di Selinunte", che oggi si trova al museo civico di Castelvetrano, risalente al 480-460 a.C., e che simboleggia la bellezza mascolina greca idealizzata. E’ inoltre l’unica statua in bronzo finora rinvenuta nelle colonie greche di Sicilia.
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